Formarsi è un’impresa

PRESENTAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE – ANNUAL REPORT DELLA FONDAZIONE ENGIM PIEMONTE ETS

Martedì 28 novembre, al Collegio degli Artigianelli si è svolto l’evento FORMARSI È UN’IMPRESA, dibattito organizzato da Fondazione ENGIM Piemonte Ets in occasione della presentazione del Bilancio Sociale 2022.

Al dialogo sono intervenuti il presidente di Fondazione ENGIM padre Antonio Teodoro Lucente, la Vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro, il segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi, il direttore generale di Fondazione Cometa Alessandro Mele e Paola Rampini di ANPAL Servizi, moderati da Marco Muzzarelli, direttore nazionale ENGIM.

«Ogni anno ENGIM coglie l’occasione di redigere il proprio bilancio sociale per misurare gli obiettivi raggiunti e migliorarsi» – ha aperto Marco Muzzarelli, direttore Fondazione ENGIM. «E l’impresa formativa risulta essere uno strumento vincente per promuovere lo sviluppo integrale della persona, non solo nello sviluppo delle sue competenze tecniche ma del suo essere cittadino nel mondo, del suo realizzarsi attraverso il lavoro che piace, sperimentandosi sin da subito sul campo».

«La sinergia tra l’ente pubblico e l’ente formativo è possibile per esempio attraverso la destinazione degli immobili della Città di Torino per finalità sociali e culturali che perseguono l’interesse pubblico. In questo senso, per esempio, abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Scuola Edile che forma i giovani allievi mettendoli alla prova nella ristrutturazione di immobili confiscati alla mafia: proprio recentemente è terminata la ristrutturazione di un alloggio per neo-maggiorenni in carico ai servizi sociali» – ha detto la Vicesindaca Michela Favaro. «Abbiamo bandi per l’inserimento di lavoratori tra le categorie svantaggiate, ma in questo ambito potremmo anche esplorare l’idea dell’impresa formativa come co-progettazione con il Terzo settore. Il codice del Terzo settore permette dialoghi di co-programmazione e ormai molti mondi quali quello della formazione o delle politiche attive del lavoro sono campi da esplorare. Abbiamo una delibera che prevede l’uso temporaneo di alloggi privati per attività che hanno finalità socialmente rilevanti, che potremmo immaginare spendibile nell’ambito dell’impresa formativa».

«Le imprese formative in Italia sono ancora troppo poche considerando il vantaggio che porta ai ragazzi che velocemente si preparano ad entrare nel mondo del lavoro. ANPAL Servizi sta portando avanti da tempo un’indagine per portare alla luce le criticità delle esperienze di imprese formative che ad oggi trovano molte difficoltà di sviluppo, con normative regionali diverse che generano tipologie diverse di impresa formativa» – ha spiegato Paola Rampini di ANPAL Servizi. «Non esiste un modello unico, ma tutte le imprese formative devono avere come priorità l’efficacia formativa, anche come strumento in ottica imprenditoriale, di start up. Ci sono modelli diversi che legano ente formativo e impresa profit in base ad accordi diversi e non ci sono modelli migliori di altri ma è tutto il contesto socio economico e il territorio che le ospita a stabilire il modello più efficace. Bisogna aiutare le imprese formative ad essere più attive, a gestire la parte amministrativa e burocratica in modo sostenibile, senza perdere la finalità specifica che è quella educativa e formativa volta a raggiungere il titolo di studio. L’obiettivo è la copertura del mismatch perché le imprese profit possono esplicitare i loro fabbisogni per fare coprogettazione con l’ente formativo e generare ricaduta sociale del territorio in cui opera».

«Il lavoro porta con sé una forza educativa straordinaria che funziona meglio della scuola. La “scuola per davvero” rende protagonisti i ragazzi e anche i docenti sono messi in gioco cambiando l’assetto mentale, togliendo dal centro l’insegnamento: in una scuola impresa ogni ragazzo ha una commessa, un’esperienza vera che sta al centro dell’apprendimento. È una sfida grande quella di ribaltare la didattica, ma è vincente» secondo il direttore generale di Fondazione Cometa Alessandro Mele. «Fondazione Cometa a Como è dovuta uscire dalla scuola in primis perché i ragazzi disabili fanno fatica a trovare lavoro e a stare nel contesto sociale e quindi era necessario aprirsi a collaborazioni con aziende esterne. Le imprese poi si fanno contagiare dalle esperienze delle altre aziende che si fanno coinvolgere nel processo formativo e si genera un percorso virtuoso che coinvolge tutto il territorio».

«Per le imprese si sta compiendo un salto che le sposta dal fare semplice responsabilità sociale a essere attori che generano ricaduta sociale. Il Terzo settore ha confini sempre più labili, nonostante il Runts, e quindi dove collochiamo le imprese formative? Stiamo trovando un quadro di senso all’interno dell’action plan europeo sull’economia sociale, che va oltre al Terzo settore. Rischiamo di caricare il Terzo settore di sperimentazioni che non sono economicamente sostenibili, che gravano a scapito della struttura dei costi di queste realtà» – così Alberto Anfossi, segretario generale di Fondazione Compagnia di San Paolo. «Attraverso diversi bandi, la nostra fondazione si è impegnata per sostenere gli enti nel corso degli anni per riorganizzarsi e affrontare nuove attività per continuare a generare ricaduta sociale ma in modo dinamico che serve per cogliere in modo più veloce i problemi e dare soluzioni».

«Leggere la realtà attraverso i numeri del bilancio sociale, per ENGIM è l’occasione per interrogarsi sul nostro futuro, per mettere meglio a fuoco in che direzione muoversi al fine di raggiungere la mission. La redazione di questo Bilancio Sociale è un atto partecipativo e chiede di mettere a punto strumenti per ascoltare le persone di ENGIM» – ha concluso padre Antonio Lucente, presidente di Fondazione ENGIM. «Il prossimo step sarà quello di interrogare i nostri giovani allievi per continuare a camminare insieme a loro, in ascolto del loro grido e del grido della terra. È tempo di relazioni, di responsabilità, dell’ascolto dei giovani lavoratori; un ascolto che implica empatia, conversione, cambiamento per rispondere ai bisogni che sono narrati nei numeri di questo bilancio sociale».

Hanno portato la loro testimonianza alcuni ex allievi che si sono inseriti nel mondo del lavoro grazie alle competenze acquisite in apprendistato e con i tirocini all’estero: Andrea Sorbo, Lorenzo Bertana e Lorenzo Bilotta.

Sono anche intervenute Simona Valido di Cisalpina Tours sulle azioni formative del loro personale e sulle prospettive dell’Academy e Patrizia Trapani di Carrozzeria Depetris, una tra le cento carrozzerie più all’avanguardia d’Italia.

È stata colta l’occasione per illustrare anche i risultati del progetto ENGIM volto a fare mappatura delle micro-competenze trasversali che si sviluppano in contesti formali o informali, con l’obiettivo di costruire un modello di valutazione e forse un giorno anche di valutazione. Nelle imprese formative capire come valorizzare queste micro-competenze perché la formazione abbia anche una valenza educativa.

DATI del BILANCIO SOCIALE 2022 di Fondazione ENGIM Piemonte Ets

Con l’occasione è stato presentato il Bilancio Sociale 2022 di ENGIM Piemonte, con cui la fondazione regionale illustra le attività, i progetti, le strategie e i risultati ottenuti nel corso dell’esercizio 2021 con l’obiettivo di fornire, negli anni, un quadro sempre più dettagliato degli impatti generati dalle attività in ambito economico, sociale e ambientale e quindi di sostenibilità.

Nel 2022 le attività di formazione professionale di ENGIM Piemonte hanno coinvolto 3086 allievi giovani e adulti in 227 corsi e sono stati avviati 57 contratti di apprendistato. È pari al 69% il numero di allievi occupati a due anni dal diploma. ENGIM ha deciso di integrare nei propri obiettivi strategici gli obiettivi quantitativi europei che prevedono di portare questa percentuale all’82% entro il 2025.

Sul territorio sono operative le imprese formative BARtigianelli e AgriENGIM, oltre al ristorante formativo Gerla Palestro inaugurato formalmente nel 2023.

Nato a fine 2020 ed ospitato all’interno del Collegio Artigianelli a Torino, BARtigianelli è gestito dagli allievi del corso di operatore di sala e bar della sede formativa Torino Artigianelli e permette loro di apprendere in un ambito scuola/lavoro. AgriENGIM è l’Impresa formativa della sede di Chieri che impegna gli allievi, tramite borse-lavoro, nella produzione ortofrutticola e florovivaistica e nella trasformazione agroalimentare su un terreno di quattro ettari.